Sanità ad Agropoli: Consiglio comunale affollato, Picarone: «La battaglia per il pronto soccorso va portata a Roma»
Grande partecipazione ieri pomeriggio al Consiglio comunale monotematico dedicato alla sanità ad Agropoli, un momento importante che arriva a pochi giorni dalla manifestazione popolare per chiedere la riapertura del pronto soccorso del presidio ospedaliero.
Alla seduta ha preso parte il direttore generale dell’ASL Salerno, Gennaro Sosto, che ha ascoltato le domande dei consiglieri e dei cittadini, illustrando le difficoltà legate alla carenza di medici specializzati, nonostante i bandi avviati negli ultimi mesi.
Sosto ha manifestato la disponibilità a recepire la richiesta di modifica dell’atto aziendale per reintrodurre il pronto soccorso nella programmazione e ad attivarsi per reperire nuovo personale qualificato. In attesa di sviluppi, resterà operativo il Punto di Primo Intervento, indispensabile per garantire l’assistenza minima sul territorio.
L’onorevole Franco Picarone, Presidente della II Commissione “Bilancio” e componente delle Commissioni V “Sanità” e VI “Politiche Sociali”, intervenuto al dibattito, ha sottolineato come la questione sanitaria non possa essere risolta a livello regionale:
«La possibilità di aumentare il budget per la sanità in Campania dipende dal Governo centrale – ha dichiarato Picarone –. La Regione non ha l’autonomia normativa per alzare gli stipendi dei medici di emergenza o introdurre incentivi oltre i limiti previsti. Questo riduce fortemente le possibilità di intervento concreto e scoraggia i giovani laureati in medicina a intraprendere tali specializzazioni».
Secondo il Presidente della Commissione Bilancio, il problema è di natura nazionale: «La politica deve imprimere una svolta vera, altrimenti rischiamo la chiusura dei pronto soccorso e il lento declino della sanità pubblica. È a Roma che bisogna portare con decisione questa battaglia. Se necessario – ha concluso – sarò pronto a combattere accanto ai cittadini di Agropoli e del Cilento. La salute è un diritto fondamentale e la voce del territorio non può rimanere inascoltata».





